Il concorso nazionale, dedicato al mondo dell'olio e promosso dalle design week italiane, aveva chiesto di proporre oggetti per l’uso dell’olio e strumenti di comunicazione per esprimere le qualità di olio, olive o derivati. Il concorso prevede due fasi: nella prima la giuria di esperti ha valutato le proposte, nella seconda si procederà alla prototipazione dei progetti selezionati.
Alla prima fase del concorso hanno partecipato un centinaio di gruppi di progettazione, ma hanno concluso le fasi di iscrizione e inviato in tempo i materiali 70 progettisti. Tra questi i progetti selezionati che passano alla fase di esposizione e prototipazione per arrivare alla seconda fase sono i seguenti:.
a) Sezione professionisti e aziende
Extravergine - Studio Amebe snc
Dea Fertilia - Giulio Iacchetti e Genesio Pistidda
Oliera AZ1323 - Nausicaa de Rosa
Danae8 - Ceramiche Artistiche PG
Oileaf - Enrico Bona ed Elisa Nobile - EDB studio
b) Sezione Academy
Catma - Davide Marnati e Francesco Caterini
Oly.creme - Rebecca Pasquali
Aromizer - Ethan Pieroni
TWO - Anna Maria ed Elisabetta Lombardo
Speziato - Sara Cesana
Tongue - Alessio Brutti
Elais Iaia - Gaia Iampieri
Elais - Dora Calabro
O-Smash - Elisa Andretta
BOL - Giacomo Baldini
Olivoplà - Ginevra Sara
La giuria ha seguito i seguenti criteri di valutazione: funzionalità, innovazione, originalità, estetica.
Le professionalità eterogenee dei giurati hanno dato un contributo essenziale nell’evidenziare diversi aspetti poco noti su produzione e consumo dell’olio. Ne citiamo alcuni:
- al contrario di quello che qualcuno potrebbe immaginare l’olio di oggi ha una qualità più alta rispetto a quello di un tempo perché sono migliorate le fasi di lavorazione e i metodi di conservazione dell’olio;
- l’oliera è un oggetto sorpassato, e non solo per la pandemia che ha favorito il monouso;
- la bottiglia deve avere alcune inalienabili caratteristiche per non provocare l’inacidimento del contenuto: essere scura, in quanto la luce altera l’olio; facilmente lavabile per evitare che l’olio vecchio inacidisca quello nuovo; avere un tappo ermetico cosicché l’olio non venga ossidato dall’aria – il sughero va evitato perché non permette una chiusura stagna e assorbe l’olio, necessitando quindi di frequenti sostituzioni.
A questi aspetti si sono aggiunte considerazioni su sostenibilità, marketing, realizzabilità, utilità e originalità. In conclusione si può affermare che l’inedito concorso proposto dalla rete ITALIAN DESIGN WEEKS ha fatto sì che oggetti che risiedevano felicemente nell’immaginario collettivo siano stati scalzati da un pensiero nuovo, capace di proporre soluzioni dettate dai nuovi comportamenti, dai nuovi materiali, dai nuovi processi di produzione.
Le italiandesignweeks stanno lavorando ora alla seconda fase del concorso. Inoltre stanno progettando la mostra, stanno ricercando i partner e gli sponsor per poter mostrare al pubblico i progetti selezionati.